Tuesday is the new friday

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Dopo Orange is the new black nella mia vita è arrivata la serie tv molto realistica Tuesday is the new Friday.

Protagoniste della nuova serie alcune trentenni che tentano di incontrarsi e di non rinunciare alla propria vita sociale nonostante figli a carico, nel senso più completo del termine, compagni lagnosi a casa, lavori con orari alienanti e chat di gruppo che non fanno altro che evidenziare il risultato fallimentare dell’operazione salva vita sociale.

Siamo donne e spesso ne vogliamo fare e ne facciamo troppe.

Ma con uno sforzo titanico sono due settimane che riesco a uscire dopo le 19.30, accompagnata dalla mia mini me al seguito che preferirebbe stare a casa e completamente indifferente del desiderio della madre di fare due chiacchiere non virtuali.

E così, ridendo e scherzando, il venerdì sera si è trasformato nel martedì, nel lunedi o nel mercoledì, dove complice una buona dose di caffeina riesco a rimanere fuori fino alle 22. Un successone!

Oltre al fatto che alle 19.30 siamo io e le galline del campo davanti a cenare fuori, l’uscita serale diventa fonte d’ilarità inaspettate.

Bambine che urlano in contemporanea e organizzano a nostra insaputa un concerto per gli spettatori circostanti, vestiti perennemente sporchi dalla pappa e dal tentativo di mangiare, tagliare, inforchettare, bere con una mano sola, neanche gli equilibristi al circo, bisogni corporali espletati nel momento in cui la pizza arriva al tavolo e pezzi di pizza gentilmente spalmati in testa mentre nel tentativo di raccogliere un gioco le dolcissime mini noi afferrano con forza titanica le radici dei capelli neanche fossero liane con conseguente rischio di ospedalizzazione quando il piatto tondo e caldo della pizza si trova perpendicolare alle nostre teste ancora bloccate dalle mini manine.

Se questo non è un martedì da leoni non lo so. Il film in alcuni punti mi sembra più tranquillo.

Poi arriva la calma, sempre dopo la tempesta, e come ha fatto notare la mia amica ingegnere il momento di piscere estremo…in cui sei te e la tua Coca Cola zero e il resto scompare per un attimo.

Niente a che vedere insomma con gli orari universitari e i giorni della settimana che erano tutti venerdì

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Non dire…33

In tutta la mia carriera scolastica non ho mai sofferto della sindrome da foglio bianco e invece della “scena muta” durante un esame a cui non ero preparata stordivo l’interlocutore con iperboli e supercazzole. Mi hanno dotato della parola ed è una facoltà che dai 9 mesi di vita mi piace sfruttare a pieno.

Stamani mattina però, complice anche l’orario e la mancanza di caffè ho faticato a trovare le parole. Capita anche a me, di rado, ma mi capita di non avere capacità di espressione, verbale e scritta.

Cercavo qualche frase ispirante per accettare la doppia cifra stampata a carattere grassetto nel titolo di questo post, avevo bisogno di poesia, oltre che di un caffè, prima che facebook mi facesse gli auguri di compleanno con qualche palloncino colorato in bacheca.

Dopo i 25 anni al giorno del mio compleanno si accompagna un sentimento ambivalente legato al rapporto direttamente proporzionale tra le candeline sulla torta e i miei capelli bianchi in testa. Un misto di incredulità e accettazione passiva del tempo che passa così veloce.

Certo la reazione di sorpresa di una 18enne che giorni fa mi aveva scambiato per un’universitaria, confidandomi nell’orecchio che il giorno prima aveva incontrato Justin Timberlake per le vie di Siena, mi ha un po’ rincuorato, ma poi la gastrite seguita al pranzo consumato in un posticino “ggiovane” e economico mi ha fatto rimpiangere di non essergli sembrata una 40enne.

Per evitare di dare da sola un senso a questo giorno ho googlato “aforismi sul compleanno”. Fermamente convinta di trovare frasi, aforismi, citazioni di poeti, scrittori, filosofi con cui iniziare bene questa giornata. Un click veloce e si apre una lista di aforismi, frasi, citazioni di… perfetti sconosciuti con l’unico merito di aver messo un # su Twitter.

In anni e anni di ricerche online non avevo mai visto citare Twitter come fonte e leggere insieme a Oscar Wilde e Woody Allen aforismi firmati da diavolina2000″ e via dicendo.

Mi è subito venuta una voglia matta di Baci Perugina e di “anonimo” scritto sotto un messaggio romantico.

Quindi senza una frase ispirante a darmi coraggio, affronto questo primo giorno da 33enne senza fare bilanci, ma fluttuando ancora tra giovinezza e maturità con una sola grande consapevolezza: di non scambiare mai Oscar Wilde per un utente qualsiasi di Twitter