Quando cresci ti rendi banalmente conto che la mamma è un entita’ mitologica. Puoi avere 20, 30 o 40 anni, ma fondamentalmente ne hai sempre bisogno. Inoltre è l’unica che continua a regalarti Uova di Pasqua Kinder e a preoccuparsi che tu abbia abbastanza mutande e calzini puliti.
Per Pasqua ho aperto contenta il mio uovo con tanto di sorpresa e ho ricevuto 10 paia di slip nuovi. Che cosa voglio di più dalla vita?
Anche se sono mamma della teppista per me oggi è la festa della mia di Mamma, quel concentrato di donna 🚺 di 1,50 m con un accento incomprensibile e dall’animo fastidiosamente ottimista. Non le assomiglio così tanto – per fortuna – ho ereditato da lei le gambe e la strana forma dell’anca che abbiamo tutte in famiglia, Emma compresa. Un leggero strabismo di Venere e l’assenza totale di agilità. Per il resto mi ha trasmesso quella tirchieria Freiburger che difronte alle piccole somme simula la morte e che non batte ciglio quando invece deve comprare casa. Non parliamo della capacità innata di bruciare qualsiasi pietanza, anche se sta bollendo in un litro d’acqua.
Matteo aggiungerebbe che ho ereditato anche la freddezza e la tendenza a non ascoltare nessuno, ma perché mettere il dito nella piaga
Ho sempre pensato di assomigliare a mio padre: stessi interessi, stessi ideali e stessa vivacità mentale, ma più invecchio e più assomiglio alla donna bassa.
Più lei invecchia e più assomiglia a suo padre, come se i geni lombardo – elvetici iniziassero a prevalere dopo gli anta, anche se non credo che riuscirò mai a mettere i calzini con le infradito e i Bermuda. Più cresco o meglio invecchio, più mi rivedo in quella donna che fin da piccola mi ha cresciuto come una sua pari, sbagliando ovviamente, ma insegnandomi così a fare le mie scelte.
Oltre all’anca mi ha trasmesso la convinzione che il mondo fosse pieno di fantastiche possibilità e che l’indipendenza era il principio cardine di qualsiasi mia scelta futura.
Ringrazio quotidianamente di non aver preso da lei il gusto per arredamento e per i vestiti, ma se oggi ho imparato a scegliere è solo merito suo. Dal colore delle scarpe da abbinare alla casa da comprare, dal cuscino perfetto per il mio divano grigio al compagno con cui costruire una famiglia, raramente mi trovo dubbiosa, raramente non so cosa scegliere e anche in quel caso scelgo, perché nessuno lo farà al posto mio.
Di mamma ne abbiamo solo una, più o meno ingombrante e fastidiosa, piena di difetti e capace di grandi gesti d’affetto.
E forse grazie ai suoi innumerevoli difetti che ora guardo ai miei con più indulgenza e spero che Emma Sveva un giorno faccia lo stesso.
