Aspettando la magia

Dovevo capire che la barca dei 35 anni era oramai salpata quando ieri sera per salvare Emma Sveva da una caduta sulle scale mobili sono rovinosamente caduta anche io. E Senza nemmeno avere la scusa del tacco 12.

Ho la testa e le mani troppo occupate in questi giorni a gestire le complicazioni della rottura del mignolo del piede sinistro di Matteo. Incidente misterioso avvenuto sulla spiaggia di Marina di Grosseto in un’ anonima domenica di settembre. Incidente che racconterò puntigliosamente in una lunga serie di post.

Mai rompere le tradizioni. Mai al mare di domenica. Sapevo che il karma mi avrebbe punito per non aver trovato la coda di macchine lungo la strada all’andata.

Da piccola, ossia fino a 5 anni fa, ADORAVO il giorno del mio compleanno. Il mio numero preferito ripetuto due volte. 7 settembre. Qualcosa di magico doveva per forza accadere. E la vigilia era parte della magia.

Stamani sono stanca. Ho sonno. Le incombenze casalinghe moltiplicate causa mignolo, lo scarrozzamento di Emma, le tonalità di grigio da scegliere per la casa nuova mi fanno desiderare solo una cosa: dormire 24 h di fila. Saltare la casella direttamente all’8 settembre. Il lavoro full time in questo vortice mi sembra quasi l’unico elemento rilassante.

Ieri sera, vigilia del mio 36 compleanno 🎂 ho portato la teppista ad un incontro/laboratorio di disegno su Dante nel bellissimo chiostro della Biblioteca comunale. Mi sono seduta e ho assaporato la tranquillità. Ho visto il sole dorato scendere su Piazza Grande e il Duomo di Arezzo mezzo illuminato. Emma correva dietro i suoi piccioni e io non ero più così stanca.

Poi la caduta.

Dopotutto era il 6 settembre.

Niente di magico per me.

Prima della caduta

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