Ho ingoiato uno stagno

Più uno invecchia e più impara a stare zitto, a mordersi la lingua, a dissimulare le proprie emozioni a vantaggio della pace comune.

L’altro giorno riflettevo in tandem con una mia amica su quanti rospi ho ingoiato per il bene della mia Minime, quante stoccate verbali io abbia trattenuto, quanto effettivamente la maternità mi abbia reso molto più diplomatica e meno egoista.

Matteo se stai leggendo non scrollare la testa incredulo, sappi infatti che, oltre all’ingente quantità di invettive che escono dalla mia bocca, ce ne sono altrettante che quotidianamente trattengo.

Praticamente oramai posso dire di aver ingoiato uno stagno.

Oltre alla stanchezza cronica e ai capelli bianchi la maternità mi ha reso più lungimirante nei rapporti e nel ricucire dove prima avrei tagliato di netto.

Purtroppo, nonostante questa mia nuova veste e i miei studi universitari, l’arte della diplomazia diventa inutile se il mio volto comunica quello che io cerco di non comunicare.

Si percepisce il mio pensiero opposto, la mia critica latente, il sarcasmo acidulo, probabilmente ho qualche spasmo facciale come il sopracciglio alzato della mia Vivien Leigh in Gone with the wind, lei lo alza e improvvisamente si capisce che cosa pensa, la sua ribellione interna. Ugualmente io provo ad essere accogliente verso coloro che mi stizzano, ma mi sa con scarsi risultati visto che Emma Sveva un giorno mi ha detto:

Mamma si vede che non li sopporti..

E io, ingenua:

Chi, i rospi?

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Autore: CostolaDiAdamo

Giornalista e Blogger sempre in lotta con il tempo, con il mondo del lavoro e con i guai autocreati e non. In attesa che facciano una Fiction sulla mia vita condivido con il mondo le mie riflessioni e un po' dei cavoli miei. Se non mi trovate sui Social scrivete a ceciliafalchi85@gmail.com

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