Mai dire giubbotto di jeans

Sole.

Giubbotto di jeans.

Un sillogismo perfetto, perfetto per la stagione più ballerina di tutte: l’adolescenza.

C’erano una volta due giovani ragazze in un anonimo pomeriggio di febbraio del 2001 o forse del 2002,  il sole era tiepido e tutto sembrava possibile. L’appuntamento fisso alla fermata dell’autobus, un veloce scambio di SMS per mettersi d’accordo e l’idea azzardata di indossare il giubbotto di jeans invece dell’ingombrante piumino alla solita domanda che ti metti.

Nella mente di quelle 16enni tiepido sole era sinonimo di primavera e primavera un ulteriore sinonimo di pantaloni a vita bassa e giubbotto di jeans attillato. La vita così come l’associazione di pensieri era molto più semplice allora.

Così, in quel pomeriggio di febbraio, felici e avvolte nei rispettivi giubbotti di jeans le due amiche uscivano per le usuali giratine in centro, con microborsetta sotto braccio e l’immancabile pacchetto di sigarette nella tasca posteriore dei jeans perché nella microborsetta ovviamente non entrava.

L’incoscienza adolescenziale pero’ non aveva fatto veramente i conti con la volubilita’ di febbraio. Il sole tiepido delle 15.30 alle 17.15 si era trasformato in grigiore umido e i calori modaioli, così come l’ottimismo primaverile, si erano velocemente raffreddati.

Alle 18.00 come due statue di ghiaccio le giovani ragazze tornavano a casa e, dopo litri di the’ caldo, la temperatura corporea tornò normale. I giubbotti rimasero poi, chiusi, nell’armadio fino a marzo inoltrato.

Oggi, di ritorno dall’ufficio, mi sono imbattuta in un bellissimo sole di febbraio, ho squadrato le ragazze uscire da scuola in maglietta, ho sentito caldo, ma non mi è  passato dalla mente, nemmeno per un attimo, di togliere il mio cappotto e lo sciarpone cozychic.

La maturità è quella fase della vita dove percepisci ancora quella sensazione di improvviso entusiasmo per qualcosa di inaspettato e, un istante dopo, ti metti subito a pensare alle possibili conseguenze. Al torcicollo, insomma.

Ma ad ogni febbraio, ad ogni primo sole tiepido, le due amiche, a turno, si lanciano un invito, oggi simbolico.

Febbraio, sole. Giubbotto di jeans?

Poco importa se i giubbotti di jeans abbandonati nell’armadio non vedranno la luce nemmeno a marzo, poco importa se oramai l’autobus non passa più da quella fermata e se le maxibag hanno sostituito le micro borse, la primavera prima o poi arriva anche se non si ha più 16anni, ci vuole solo più tempo per spogliarsi.

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Autore: CostolaDiAdamo

Giornalista e Blogger sempre in lotta con il tempo, con il mondo del lavoro e con i guai autocreati e non. In attesa che facciano una Fiction sulla mia vita condivido con il mondo le mie riflessioni e un po' dei cavoli miei. Se non mi trovate sui Social scrivete a ceciliafalchi85@gmail.com

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