Si torna a casa. Si torna alla pioggia. Si torna al lavoro e al tran tran, si torna alla lavatrice e al lavello che perde, si torna a vedersi poco, si torna alla corsa ad ostacoli per arrivare a fine giornata.
Dopo aver avuto la fortuna di assaporare l’odore del mare e di mangiare la sabbia portata dal vento l’idea di infilarmi le scarpe e i jeans mi fa venire i capelli bianchi più di quanti già ne possiedo.
Con il vento tra i capelli e il costume scordinato mi sono sentita anche io una hippy viaggiatrice pronta a barattare il suo loft grigio per un furgoncino con i colori dell’arcobaleno, una vita on the road o by airplane. Da Malta a Mikonos, da Ibiza alla Sicilia vestita di lino leggero e di cappelli di paglia.
Le isole, pezzi di terra galleggianti nel mare ti regalano la sensazione del fluttuare..dell muoversi a ritmo delle onde. Una leggerezza infinita.
Le passeggiate, i caffè all’ombra, i musei e gli scavi archeologici, la storia e la cucina. Viaggio che fai ricordi che trattieni.
Di Malta porterò il ricordo delle strade sconnesse e il brivido della guida a destra, le case arabeggianti e il vento perenne. Il fascino di Mdina e i balconi colorati della Valletta da cui le donne un tempo si affacciavano e osservavano la città protette dagli sguardi altrui.
I pastizzi e i dolcetti al miele stretti in valigia tra i sassi raccolti da Emma e i kg di sabbia umida e compatta ancora dentro i vestiti pronti per la lavatrice di rientro. L’immagine dei cognomi delle famiglie davanti ai portoni e le mille effigi religiose a monito di una nazione profondamente cattolica.
Malta, un crogiolo di culture e di lingue in cui l’Italia è una delle protagoniste.
La leggerezza di questa isola selvaggia si è allontanata già stamani allo scoppio di una gomma dell’auto e sarà un lontano ricordo al momento del check in. Quando invece che Hippy Cecilia mi sentirò chiamare Mrs.
Tanto per ricordarmi il fatto che ancora non sono sposata