Quante pieghe diverse può prendere l’amore. Quante cose può significare la stessa persona nel viaggio trascorso insieme?
Il compagno di avventura, la persona con cui ridere e sorridere, il nemico odiato, il coinquilino fastidioso, il padre innamorato, il cuoco perfetto, il co-mutuatario.
Tanti aspetti della stessa persona vissuti in momenti diversi, tanta acqua sotto i ponti da quel primo sguardo alzato sopra un PC, da quel giro alla giostra in piazza della Repubblica a Firenze, dalle serate estive tirate fino alle 4…
Il nostro Bonsai, regalato per il primo anniversario, ha compiuto quasi 9 anni di vita e i suoi 10 cm ce li siamo, più io, sudati tutti.
Miliardi di conversazioni che assomigliano a degli agoni letterari, km di viaggi in macchina e di torri scalate, una valanga di film visti spesso in differita, ore passate a cucinare e a mangiare, pile di stoviglie lavate, due case ristrutturate e una casinista dittatrice di quasi 4 anni.
Tanto materiale, sufficiente per un paio di libri monografici.
Poi quest’estate, durante il pieno caos della ristrutturazione, il nostro esaurimento era alle stelle e il nostro Bonsai ha perso improvvisamente tutte le foglie. Sembrava morto. Tutti lo davano per morto. Per due mesi sembravo una folle che annaffiava una pianta morta.
Quando stavo oramai per arrendermi anche io all’evidenza, dopo 2 mesi di follia, e il tepore di settembre le foglie sono nate, da un ramo nuovo, da un fusto diverso.
Matteo sentenzia che non sia la stessa pianta di prima, ma un parassita che ne ha preso le sembianze.
Io che l’ho annaffiato per 2 mesi, incompresa e folle, so che è solo l’amore che ha deciso di prendere una piega diversa, l’unica che gli permetteva di sopravvivere.
Noi