Vivendo oramai da due anni nel loft grigio ho quasi dimenticato che una volta il mio colore preferito era il rosa, declinato in tutte le sue più svariate e scioccanti sfumature.
Ad ogni fase della vita il suo colore! Il mantra “Il rosa va su tutto” è stato sostituto da “Non esiste una versione grigia di questo copriletto”?
Il mio “ingrigimento” è stato abbondantemente discusso in precedenti post, ma non ho mai svelato l’eziologia della mia nuova color addiction. E all’alba del traguardo dei 72 mesi e dei 26.280 giorni insieme è arrivato il momento di rendere pubblica la ragione, anzi il colpevole di un cambiamento cromatico così drastico…
Ovviamente lui! L‘uomo sciarpato di grigio, il mio Muso per eccellenza, il burattinaio del mio miglioramento in cucina e l’ispiratore oramai incontrastato delle mie migliori storie, “Dall’uomo che si incremava troppo” a “Caratteristiche particolari: Allergico”, l’uomo che ha fatto del colore grigio una tale vocazione da contagiare alla fine anche i capelli, suoi e miei! Il mio amato fidanzato!
Decisamente sui generis, capace di ridere perfino quando prendo in giro sua madre, non è solo un uomo dotato di molti difetti, ma è anche il mio cuoco preferito, laureato in storia, capace di parlare perfettamente tedesco e che al nostro terzo appuntamento mi citò Reds con Warren Beatty come uno dei suoi film preferiti. Al 4° appuntamento gli regalai il libro “I dieci giorni che sconvolsero il mondo” e da allora lo sto ancora pregando di leggerlo. Non fa mai niente se non lo vuole veramente, non parla se non ha niente da dire, cosa per me assolutamente incomprensibile e quando pensa di aver sbagliato riesce anche a chiedere scusa senza regalare fiori, a cui ovviamente è allergico. E’leggermente sordo da entrambe le orecchie, chiamasi sopravvivenza, e ha uno stile casual chic che me lo fa riconoscere ovunque, anche perché è l’unico ad avere pure ad agosto una sciarpa grigia al collo. Non mi dice mai quello che mi voglio sentir dire, ma solo quello che maledettamente pensa. Monopolizza il televisore quando gioca la Juventus e mi fa stare in piedi per ore e ore a guardare affreschi, per obbligarlo a vivere con me ho dovuto sfoderare il classico aut aut e di matrimonio non se ne parla fino a che la Juve non vince la Champions. Adora quel mordace del mio cane, che lo adora a sua volta e odia i miei capelli volanti in giro per casa. Mi controlla se i vestiti che sto per comprare hanno difetti e riesce a svelarmi la composizione con un solo tocco della mano. 20% viscosa, 80% cotone. Mi ha sopportato in corsi di cucina e di arabo, mentre tentavo e ancora tento di cercarmi un lavoro stabile, mentre ristrutturavo casa e nelle varie incursioni iper-programmate all’Ikea. Sopporta la mia dipendenza dal telefono, i mie occhi sbarrati alle 8 del mattino di domenica e il fatto che fingo di dormire, ma in realtà compro vestiti e mobili online.
Sei anni di queste 1000 sfumature di grigio hanno rivoluzionato il mio modo di pensare e di vivere, mi hanno insegnato che un rapporto alla pari è fatto di mille lotte quotidiane, di cui molte perse e pochissime vinte e che per evitare di strangolarsi a vicenda bisogna mettere da parte tutto il pacchetto Ego: egocentrismo, egoismo…
Esercizio non facile per chi come me era talmente egocentrico da aver soprannominato il proprio incisivo storto “dente egocentrico”.
Ci sono giorni che mi guardo indietro e rimpiango con nostalgia il mio mondo colorato e scioccante, il dente egocentrico un po’ meno, i ricordi spuntano così all’improvviso come le collane hawaiane rosa durante il cambio di stagione e ti rendi conto di quante cose sono cambiate. Quell’uomo grigio un giorno di dicembre ti ha rivolto la parola e da allora niente è più stato lo stesso, le conversazioni già lunghe nella mia vita si sono fatte interessanti e il mondo è diventato grande e affascinante, da conoscere e visitare.
Le vendite della vernice grigio topo poi si sono impennate drasticamente!
Certo il grigio ha stinto un po’ il rosa, ma ci sono tantissime altre cose che hanno acquistato di colore e di vita. Certe notti insonni sogno ancora un bel fidanzato norvegese convinto della piena parità dei sessi che cambia pannolini mentre prepara la cena, ma per adesso mi accontento di chi prepara la cena e le mousse al cioccolato.