
… Coniugare i verbi!!! Il tempo per parlare correttamente non è mai abbastanza, utilizzando tutte le forme verbali che il nostro italiano ci ha regalato.
Il condizionale è il modo verbale designato per forme di cortesia e per lasciare un po’di sana incertezza sulle reali intenzioni di chi parla e di chi risponde, ovvio.
Lo utilizziamo anche per sognare il futuro. Ma invece di dire <<Vorrei una casa al mare>> spesso diciamo <<voglio una casa al mare. Voglio,voglio, voglio>> E come dicevano sempre i miei genitori quando ero piccola, l’erba voglio non cresce nemmeno nel giardino del re!
Così mi sono sempre tenuta abbastanza alla larga dai giardini reali e dalla prima persona del presente indicativo del verbo volere, così come ho sempre cercato di usare il condizionale per sognare a voce alta e chiedere il permesso di fare qualcosa.
Il congiuntivo invece, questo sconosciuto congiuntivo, nel conversare rimane sempre il mio tallone di Achille.
Il congiuntivo, lo si ama o lo si odia! Quando parlo spesso utilizzo al suo posto l’indicativo. Come mi sottolinea puntualmente chi lo ama, il congiuntivo.
Tutta questa riflessione linguistica è scaturita dal fatto che la mia Mini Me di 19 mesi che, dalla mamma ha ereditato la loquacita’, utilizza solo e senza ritegno il modo imperativo e l’indicativo, parlando talvolta di sé in terza persona, per enfatizzare la sua importanza. Il passo successivo probabilmente sarà il Pluralis maiestatis…
Dammelo! Riempi! Metti! Emma vuole, Emma mangia, Emma dorme….
A me, a me…
Inutile ricordarle di continuo di accompagnare la richiesta con un per favore. Lei e il suo ditino Docent!
Dopo essermi scervellata da chi avesse appreso questo modo di fare autoritario e deciso, accusando anche la povera Masha sempre pronta a bistrattare quel povero Orso, mi sono resa conto di essere io la reale colpevole.
Correndo su e giù tutto il giorno, affannata dalla mancanza di tempo e dalla mancanza del dono dell’ubiquita’, ho tagliato quello che potevo tagliare, verbi compresi.
Fai, prepara, prendi, dammi.
In casa impartisco ordini come un ammiraglio alla sua ciurma, e i miei verbi sono finiti in mare in pasto agli squali. La mia mamma e il pater familias Matteo probabilmente hanno in mente da tempo di preparare un ammutinamento per ovviare alla mia nuova natura imperativa.
Ho tagliato il tempo e perso la pazienza per coniugare i verbi e per aspettare la risposta incerta dal mio interlocutore familiare.
È uno sforzo non indifferente pensare prima di parlare, ma lo dobbiamo trovare il tempo per la cortesia e per desiderare senza pretendere! E non solo in vacanza….