Stella la sanguinaria, Stellaccia, Stella la mordace, Stellina.
Tanti nomi per lo stesso cane, ricciolo, a volte stopposo, color castagna sbiadita, con la pancetta prominente e il morso facile. Una meticcia dalle origini ignote e dall’indole di una regina, furiosa e con un forte senso del possesso, capitata per questo nella famiglia giusta. Ci contendevamo divano e cioccolatini, russavamo all’unisono, camminavamo insieme e insieme ci stancavamo presto di camminare.
Solo un cane, non un fratello, non una sorella, non un figlio, nessun legame di sangue tra noi che avevamo la stessa chioma autunnale, ma un affetto sincero e burrascoso, passionale e profondo. Dodici anni insieme sono tanti e due anni senza di te sembrano un secolo a volte, pochi giorni altre.
Per Emma Sveva oramai sei diventata una stella nel cielo che dall’alto ci osserva; a me il pensiero che tu mi stia sopra la testa invece mette un po’ansia, io ti immagino in giardino a fare la guardia al tuo territorio e pronta per la prossima buca. Terrena e attaccata a noi, il tuo branco.
Il quartiere in questi due anni ne ha guadagnato in tranquillità e silenzio, il tuo abbaiare era inconfondibile e una certezza in questo mondo così precario. Il silenzio in casa adesso è assordante e preferirei ancora brontolarti per le tue abbaiate notturne.
L’ unico cane che ha confutato il proverbio “can che abbaia non morde”, sei rimasta impressa nella mente di chi ti ha conosciuto e forse anche in qualche braccio, forse non solo un cane, ma un’anima gemella che ha amato ed è stata amata.
Due anni senza 🌟, senza nessuno che mi aspira le briciole da terra, senza nessuno che mi batte in pigrizia e in gola, senza il rumore incessante del tuo bau bau e delle tue corse forsennate per accogliere vicini, ladri, amici e nemici.
Quando Emma mi chiede di regalarle una Stella Bis, io rispondo che passo, non si può duplicare il cane che sembrava quasi più un leopardo che un animale da compagnia. Una leggenda e come tale ineguagliabile
Piccola galleria di me & Stella





