Ci raccontano fin da bambine che siamo tutte delle principesse e ci crescono a pane e coroncine fino all’età della ragione ossia fino a quando, deposti gli abiti di carnevale pomposi e le trine, scendiamo dal trono e capiamo che non diventeremo mai delle regine.
Questa è la bugia più grossa a cui siamo state abituate a credere e dopo la storia di Babbo Natale che non esiste e della Fatina dei denti che non era semplicemente tirchia, segna definitivamente il passaggio dall’età infantile a quella adulta.
Con gli anni accettiamo la cruda realtà in cui non c’è spazio per feste di gala, principi azzurri e inchini, ma per abiti pret a porter, party studenteschi e se siamo fortunate ci capita un crostino come Big di Sex and the City. Cenerentola e la sua scarpetta di cristallo si sono trasformate in Carrie Bradshaw e le sue Manolo Blanik. Fino a qui neanche troppo male come evoluzione!
Poi arriva il compleanno della grande Elisabetta d’Inghilterra che a 90 anni suonati non accenna a voler cedere lo scettro del potere al figlio o al nipote – probabilmente aspetta la maggiore età del bisnipote – e non possiamo che tornare a credere alle favole.
Vestiti color pastello, uno stuolo di nipoti adornati e un piglio da fare invidia.
Una Regina che porta con onore il nome della sua antenata Elisabetta 1 e che è riuscita a traghettare la monarchia inglese nel nuovo millennio nonostante scandali e scossoni mediatici, insomma se non fosse diventata Regina, si sarebbe potuta candidare alla Presidenza dell’Onu.
Un bell’esempio su cui costruire i sogni delle tante bambine che con il loro pigiamino di Cenerentola sognano di diventare regine e sposare un giorno il piccolo George, senza dimenticare i 5 centesimi donati gentilmente dalla Fatina dei denti.
Io oramai a 30anni compiuti posso solo augurare Buon Compleanno alla Regina e continuare ad essere una Dancing Queen, ernia permettendo.