Domani: il tempo di annoiarsi

 

via-col-ventoDomani è un altro giorno non è solo l’ultima battuta di una mia ossessione cinematografica e letteraria, ma è anche l’ultima frase che mi ripeto la sera prima di addormentarmi nel divano.

Come una moderna Vivien Leigh dalle  scale del mio loft grigio mentre  scruto il buio oltre la siepe del mio giardinetto mi ripeto “Domani è un altro giorno e… fammi un po’ guardare in agenda che lavoro faccio?”

E’ il giorno delle ripetizioni scolastiche, della baby sitter, della volontaria, della promoter, della telefonista, dell’aiuto in ufficio, della redattrice di testi o dell’ira funesta da precaria?

To work or not to work: this is the problem!

Lunedì alla veneranda età di 91 anni è morto Zygmunt Bauman, il mio sociologo preferito, colui che ha dato una spiegazione a tutta questa liquidità che ci accompagna, colui che ha teorizzato la precarietà delle nostre vite nel modo più dolce che si possa fare: non con termini di rottura e frammentazione, ma utilizzando fluidità e molteplicità e dopo appena due giorni dalla sua scomparsa già mi chiedo come farò adesso a interpretare la realtà senza i suoi libri, come chiameremo d’ora in poi la nostra incertezza esistenziale? Chi scriverà il finale di questo film postmoderno?

Attendo da giorni l’esito di un colloquio di lavoro che potrebbe regalarmi una vita normale, scandita da orari, pagamenti puntuali, una routine lavorativa. Un lavoro che mi potrebbe donare oltre che il potere di fare progetti anche la fantomatica Noia, la noia dei giorni tutti uguali, quella strana sensazione di sprofondare nel divano senza pensieri costanti e ambizioni compresse.

Chissà che sapore ha la noia? Sicuramente non ha il sapore piccante dell’eterna possibilità, la freschezza della novità, ma nemmeno l’amaro della delusione e dell’ansia. Non saprà di cioccolato fondente del Perù, ma credo che ricordi l’appagamento che il cioccolato al latte kinder regala alle mie papille gustative: una sensazione di calore e dolcezza come il gusto di decidere a cuor leggero il proprio tempo, la propria vita al di fuori dell’orario di lavoro. Un corso di teatro, un corso di cucito, perfino dello sport! Riprendere le lezioni di arabo, imparare il tedesco, leggere almeno 1 libro al mese per evitare l’annichilimento, fare shopping compulsivo, organizzare un viaggio e convincere il mio Clarke Gable a non aspettare che la juventus vinca la champions league per sposarmi.

La fine del vortice di domande e della sfilata dei punti interrogativi accanto alle annotazioni quotidiane in agenda. La certezza degli impegni e del tempo libero.
Una noia davvero molto lussuosa che un giorno mi coglierà probabilmente di sorpresa, quando meno me l’aspetto e allora i miei Kinder torneranno ad essere solo la fonte dei mie brufoli, il Buio oltre la mia siepe la mancanza di lampioni nel quartiere e Via col vento un poster incorniciato sopra il mio letto.

 

 

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Autore: CostolaDiAdamo

Giornalista e Blogger sempre in lotta con il tempo, con il mondo del lavoro e con i guai autocreati e non. In attesa che facciano una Fiction sulla mia vita condivido con il mondo le mie riflessioni e un po' dei cavoli miei. Se non mi trovate sui Social scrivete a ceciliafalchi85@gmail.com

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