Se le discussioni con i nostri fidanzati/compagni/mariti/amanti sono spesso vinte in partenza per la netta supremazia di argomenti a nostro favore e per la dialettica degna di Protagora, affinata in anni di esercitazioni pratiche e in letture di Jane Austen, le discussioni con le loro madri non sono altrettanto semplici da intavolare e da vincere.
Il loro asso nella manica? Anni di esperienza in più e strumenti persuasivi degni di un’ analista della Cia. Dal pianto a comando, alla minaccia di non cucinare più, dal ricatto morale del parto doloroso, alla coccola tenera sulla nuca, noi povere nuore o aspiranti tali non abbiamo vita facile nelle discussioni a tre – suocera vs nuora vs pargolo – che si trasformano inevitabilmente in discussioni a due – suocera vs nuora.
Un braccio di ferro senza esclusione di colpi da cui gli uomini intelligentemente si defilano presto.
Dal luogo dove comprare casa, al nome da dare ai futuri nipoti, dalla marca di ammorbidente più adatta per la pelle delicata del figlio allergico, all’uso corretto del ferro da stiro e ai consigli per una cucina sana, tutto scatena l’intromissione non richiesta e l’inevitabile consiglio. Le statistiche, scientificamente rilevate nelle serate tra nuore, affermano che le discussioni sono direttamente proporzionali alla vicinanza alla casa della suocera e alla sua capacità di sapere usare whats app. Con lei, la suocera, non serve a niente tirare fuori la carta della memoria femminile, carta sempre vincente nelle discussioni donne vs uomini, perché anche lei ne è dotata, nulla può la confutazione di ogni affermazione pronunciata, sofismi raffinati e botta e risposta sul filo del rasoio, il diverbio iniziale si trasforma spesso in un duello alla Sergio Leone combattuto con doppi sensi e minacce velate, alterco abilmente celato da sorrisi lunghi e forzati alla Freddy Krueger che ad uno sguardo non allenato apparirebbe come un’ amabile conversazione tra due donne.
Incapaci di prevalere l’una sull’altra alla fine esauste le due rivali abbassano le armi e rivolgono lo sguardo a lui: al figlio o al compagno, al sangue del proprio sangue o al cointestatario del mutuo che dovrà ora scegliere da che parte schierarsi e se vuole dormire nel divano per una settimana o non assaggiare più i ravioli fatti in casa per tutta la vita. A lui l’ardua scelta!