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Non mi sono mai fermata a pensare a quale personaggio di Serie TV o cartone assomigliassi di più; come tutte le bambine dotate di un minimo di ironia precoce e innamorate di Terence odiavo con tutte le mie forze il buonismo e l’areola di Candy Candy, ma forse era semplicemente invidia infantile per i capelli biondi e gli occhi a Manga.
Certo mi immedesimavo maggiormente con Margot di Lupin o le tre sorelle di Occhi di Gatto e il fatto che fossero tutte delle ladre oggi mi fa riflettere sulla mia moralità.
Comunque diciamo che non ho più pensato ai cartoni animati in termini di identificazione almeno dalla prima superiore quando mi ero presa una “fissa” per Piccoli Problemi di cuore e per il travagliato amore tra Yuri e Miki. Faccio fatica a ricordarmi le declinazioni di greco, ma in compenso la sigla di questo cartone la potrei cantare per ore! Quando si dice la memoria selettiva..
Questo è stato il mio ultimo contatto mediatico con un personaggio inanimato o almeno fino alla settimana scorsa quando il mio adorato e pungente fidanzato/convivente mi ha spiattellato la dura realtà in faccia e giuro avrei preferito una frittella!
Il misfatto è avvenuto in uno dei momenti della giornata peggiori ossia quando con una voglia pari a zero alle 22.15 stavo lavando padelle e pentole cercando di non infradiciarmi da capo a piedi come tutte le volte e contando i minuti che separavano le mie gambe dal divano grigio.
Lui invece tranquillo e rilassato si aggirava con una certa nonchalance in cucina cercando qualcosa da sgranocchiare, tanto per continuare a sporcare, quando all’improvviso soffermatosi sulla mia persona pronuncia queste odiose parole: << Certo che qualche volta mi piacerebbe vedere Samantha di Sex and the City e non Candy Candy quando torno a casa>>.
In mancanza di un’immagine che possa riprodurre l’esatta espressione della mia faccia all’udir di queste dolci parole propongo una valida alternativa: quella del mio cane … Stella la Sanguinaria!
Pensando di aver capito male il senso della frase gli ho chiesto di spiegarsi meglio. Della serie gli stavo dando la possibilità di salvarsi in Corner o di arrampicarsi su qualche specchio.
Purtroppo il mio adorato AMMORE vive di onestà intellettuale e ha confermato il suo punto di vista: i pantaloni del pigiama a fiori e la maglina di Minnie con due peluche al posto delle ciabatte non era l’abbigliamento più adatto ad una trentenne. E qui ha peggiorato le cose… ricordarmi la mia età anagrafica che non equivale affatto a quella da me percepita. Ossia 22 anni e mezzo!
La pentola che avevo in mano ha faticato non poco a tornare ad altezza consona e solo dopo aver riflettuto sul fatto che l’avevo già lavata. Così ho abbassato le armi e con la scusa che dovevo rinfrescarmi le idee sul personaggio di Samantha l’ho costretto a riguardare tutta la 6° serie di Sex and the City, finale compreso.
La prossima volta spero che citi Rossella di Via col Vento così la vendetta sarà completa.