Alla soglia degli otto anni insieme il mio amato fidanzato/compagno, dopo l’ennesima litigata sulle pulizie casalinghe, mi ha confessato che le qualità davvero importanti in una donna le ha comprese solo con il tempo e la convivenza. Me l’ha detto un giorno davanti alla lavatrice che girava e per sua fortuna mentre avevo in braccio nostra figlia.
In cucina a mani libere gli avrei lanciato qualcosa di appuntito.
Otto anni fa si è innamorato erroneamente di una donna creativa, sarcastica e totalmente incapace di svolgere attività sportive e domestiche. Si è innamorato di una donna che con lui condivideva non solo il percorso scolastico da Alfierina, ma anche la passione per la storia, i viaggi, il cinema e una visione molto simile del mondo e della vita. Otto anni dopo mi chiede di passare meglio l’aspirapolvere e di imparare le tecniche di stiraggio, l’arte del lavare i piatti e il know how di tutti i piani di lavaggio di una lavatrice. Non mi basterebbero 20 anni per colmare queste lacune.

Poca roba le nostre affinità in confronto al saper maneggiare il ferro da stiro, utensile che mi rifiuto di utilizzare da tempo immemore e che ammetto fieramente di odiare. Superflua la condivisione di una vita fatta di battute caustiche e politicamente scorrette, di una figlia Furiosa e di un’idolatria verso la nostra isola di granito grgio, se non lavo i piatti come sua madre non sono la donna perfetta.
Io devo dire sono stata molto più lungimirante nelle mie scelte e mi guardo bene dall’ammetterglielo.
Ho scelto un uomo che cucina meglio di un ristorante e che spesso lava pure i piatti. Ho scelto un uomo che spolvera minuziosamente e da il cencio per terra come se non ci fosse un domani. Ho scelto un uomo che mi sa elencare le percentuali dei diversi tessuti in ogni abito e il tipo di lavaggio indicato. Ho scelto un uomo, magia delle magie, che sa leggere e capire i simboli sulle etichette dei vestiti.
Nei primi 3 anni insieme pre-convivenza ho osservato e apprezzato le sue doti intellettuali quanto quelle culinarie, le amabili conversazioni a tavola su argomenti disparati e la sua capacità di pulire tutto dopo aver bevuto e mangiato, il suo amore per il divano e il fatto che non russasse.
Per la regola che non si compra mai qualcosa a scatola chiusa.

Io ho trovato davvero Ulisse, l’uomo multiforme, lui si aspettava una Penelope adorante che tesseva chiusa in casa in sua assenza, di Penelope forse ho solo la lungimiranza e lo sguardo fisso sul mare greco.