L’amore è come un Bonsai

Non finirò mai di ringraziare Wikipedia per rispondere da anni ad ogni mio dubbio e domanda esistenziale e per giustificare, in questo caso, un dono d’amore incompreso.

Bonsai
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

I bonsai (盆栽? lett. “piantato in vaso piatto”[1]) sono alberi in miniatura, che vengono mantenuti intenzionalmente nani, anche per molti anni, tramite potatura e riduzione delle radici[2]. Con questa particolare tecnica di coltivazione si indirizza la pianta, durante il processo di crescita, ad assumere le forme e dimensioni volute, anche con l’utilizzo di fili metallici guida, pur rispettandone completamente l’equilibrio vegetativo e funzionale.

Il 29 aprile di 7 anni orsono, in perfetta coerenza con la mia natura pigra e tirchia, ho regalato per il primo anniversario con il mio Puccio una piantina con un bellissimo vaso dal sapore orientale. A dire il vero mi piaceva il vaso, la piantina era del tutto superflua.
Un regalo, pensavo, poca spesa e tanta resa e invece come accade spesso con il mio compagno quello che penso io non è mai indice di quello che penserà lui, anzi spesso è l’esatto contrario. Quindi come il 99% dei regali che gli ho fatto in 8 anni anche questo fu accolto con un tiepido sorriso condito da un punto interrogativo. Nel biglietto, in fase creatrice di contenuti pubblicitari, avevo scritto che la piantina che avevo scelto eravamo NOI e che sarebbe cresciuta proprio come il nostro amore.

Come eravamo

Convinta di aver fatto un regalo originale gli avevo sorriso sorniona e aggiunto a quanto già detto nel biglietto << Vuoi mettere una banale cena fuori? Ti ho regalato la pianta del nostro amore>>

La risposta di Lui, inequivocabile. << Cecilia non crescerà. E’ un bonsai>>

La mia totale ignoranza in materia botanica e la totale distrazione che mi contraddistingue non mi aveva fatto considerare che quella piantina in quel bel vaso fosse un Bonsai, ma dopotutto era il gesto quello che contava, il pensiero dietro il regalo, il vero regalo. Insomma il regalo era il vaso.

Dopo un anno di non curanza di LUI e le cure di mia suocera, demandata da Puccio ad annaffiare il nostro amore, ho preso in affido il vaso e la pianta, prima che si seccasse definitivamente

Qualche anno fa il bel vaso orientale si è rotto e non l’ho aggiustato, i cocci rotti l’ho buttati. Ho provato a seguire l’arte del Kintsugi giapponese di riparare le ceramiche rotte con l’oro, utilizzando invece la magica attack, ma il risultato penoso.
Volato il vaso, è rimasto solo il Bonsai, vivo e vegeto, con le sue foglie verdi, ed è cresciuto 10 cm in 7 anni.

Come siamo

Diffidente che non era altro, glielo avevo detto che sarebbe cresciuto come il nostro amore.

Dopotutto cos’è l’amore se non un pianta che cresce piano piano se annaffiata regolarmente, fatta un po’ arieggiare e riposare per raggiungere l’equilibrio vegetativo e funzionale?

Buon anniversario Puccio

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Autore: CostolaDiAdamo

Giornalista e Blogger sempre in lotta con il tempo, con il mondo del lavoro e con i guai autocreati e non. In attesa che facciano una Fiction sulla mia vita condivido con il mondo le mie riflessioni e un po' dei cavoli miei. Se non mi trovate sui Social scrivete a ceciliafalchi85@gmail.com

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